sabato 8 maggio 2010

Speechless

"And after all the drinks and bars that we’ve been to
Would you give it all up?
Could I give it all up for you?
And after all the boys and girls that we’ve been through
Would you give it all up?
Could you give it all up?"

Alle volte mi sento preso per il culo. Dal mondo intero. Da sconosciuti. Da idioti. Da persone che credono di giudicare me, mentre giudicano solo quello che mostro a loro. In tutte queste occasioni rido, sorrido, al massimo me la prendo per 5 minuti e poi passa.
Ma quando sono invece le persone che contano veramente a prenderti per il culo?
Quella è la morte. La morte di tante piccole illusioni che si erano consolidate con il tempo. Immagini eteree che venivano rafforzate dall'esperienza. Dal calore. Da tutto.
Ed è quel tutto che viene spazzato via stasera.
Come se non mi si conoscesse per niente dopo tanti anni.
Essere sottovalutato da chi tieni sul palmo della mano è doloroso.
Just some freaking sadness tonight.

"I’ll never love again,
Oh friend you’ve left me speechless
You’ve left me speechless, so speechless"
Luca

sabato 3 aprile 2010

Lisert

"Hit me right through the heart now
And flow in the sea...
"

Oggi non riguarda me. Anche se, in tutta onestà, ne avrei di cose da raccontare, da vomitare, da gettare in omaggio all'eternità di questo antro virtuale. Ma no. Non oggi.

Oggi riguarda Alice.

Alice, che forse non sono riuscito a proteggere dai dolori. Ma non per questo mi sento colpevole. Credo che Alice sia capace di cavarsela da sola, e che abbia il diritto di vivere emozioni (qualunque esse siano).
Alice e il suo Stregatto (il felino evanescente con-un-taglio-nuovo-di-capelli-che-mi-viene-voglia-di-fargli-un-cappello-solo-per-nasconderlo).
Non credevo fosse così profonda la ferita. E per questo mi sento colpevole.
Per non aver previsto la violenza dell'attacco.
Per non aver previsto il momento dell'attacco.
Per non aver saputo costruirle un ambiente sereno in cui sfogare il sentimento completamente.

E ora che, leggendo i suoi sfoghi, mi rendo conto della forza emotiva derivata dalla delusione, non posso che allungarmi verso di lei, appoggiarmi al suo fianco, sorriderle mentre le sposto la ciocca di capelli che è scivolata sul suo occhio sinistro, appoggiarle la testa alla mia spalla sinistra, e aspettare che senta che sarà tutto meglio domani.
Dopodomani.
E tutto il futuro che l'aspetta.

E dopo preparerò una tazza di tè.

Son pur sempre un Cappellaio Matto, no?

"Cherish the wounds and heal every scar
Take this fear that i feel and kick it out
Pull it out"
Luca

giovedì 7 maggio 2009

Good Day

"i'm not suggesting you get
to line me up for questioning
but jesus think about the bridges you are burning
and I'm betting
that even though you knew it from the start
you'd rather be a bitch
than be an ordinary broken heart "

Hai rotto il cazzo. Prima mi blocchi, poi mi sblocchi, poi cominci a parlarmi di cose inutili tanto per mantenere un contatto verbale, poi mi dici che ti mancano le nostre chattate, i nostri incontri, la nostra amicizia. Continui con le tue psicotiche inversioni di comportamento: mi cancelli da facebook (che paura!), poi cancelli tutto quello che mi riguarda, cancelli i miei amici dal tuo facebook (gran mossa piena di senso...) che non ti hanno fatto nulla.
Io ti ignoro nella tua psicosi: non ho intenzione di fomentarla né di darti il gusto di sentire la mia rabbia delusa dai tuoi infantilismi.
Sei un bambino a cui non va bene che gli si dica "no". Sei un bambino che continua a gridare "sono grande io!". Sei un bambino che, per quante cose possa aver vissuto, non ha imparato nulla. Sulla vita, sulla gente, sul rispetto.
Pretendi rispetto e fai le cose di nascosto.
Pretendi rispetto e fai "marachelle" di nascosto.
Pretendi rispetto e non ne mostri a nessuno.
Hai perso ogni minima speranza di ricostruire qualcosa con me. L'amicizia? Ahahahah! Coglione.
Per costruire un'amicizia ci devono essere alla base dei valori più grandi. E sai cosa ti dico? Sono stato troppo coglione a crederti una persona fedele dopo tutte le cose che ti ho visto fare quando uscivamo insieme. Dopo tutte le volte che ti ho visto mettere ostacoli tra le amicizie nascenti tra i tuoi amici in comune. Onestamente ora sono fiero di averti ripagato con la stessa moneta.
E se non vado a parlare col tuo moroso (che tra l'altro ho ancora come amico su facebook) e dirgli tutte le lingue che hai dato in giro è solo perché io a 27 anni non faccio più le cazzatine adolescenziali che fai tu a 23.
Spero solo che tu possa crescere un giorno, e renderti conto dello schifo che sei ora, e della buona fede di un ragazzo che non conoscendoti non può che fidarsi delle piccole cose che gli hai mostrato (molto abilmente, devo ammetterlo) per farti bello ai suoi occhi.
Quel ragazzo in buona fede è il mio ragazzo. Ti ha chiesto difficilmente di tagliare i ponti, e tu non aiuti nessuno dei tre.
Sei semplicemente uno stronzo patetico.
Patetico.
Luca

domenica 5 aprile 2009

Changes

"A million dead-end streets and
Every time I thought Id got it made
It seemed the taste was not so sweet
So I turned myself to face me
But Ive never caught a glimpse
Of how the others must see the faker
Im much too fast to take that test"


Mi hanno detto che sono cambiato, che non sono più lo stesso. Questo solo perché non trovo più divertimento nell'ubriacarmi compulsivamente il sabato sera. O solo perché non faccio più casino come una volta. Tutto questo mi fa incazzare, perché non è necessario essere ubriachi per divertirsi: lo era quando non stavo bene con me stesso, due anni fa, quando per riuscire a sorridere e far divertire gli altri dovevo per forza disinibirmi con alcol, musica potente e qualche battuta di troppo.

Ieri sera ho preso una birra, non l'ho finita. L'ho regalata perché proprio non andava più giù. E come la porgo nelle mani della mia amica, questa mi guarda e dice "Non sei più tu... Sei cambiato!"
E' da questo che si valuta veramente una persona? Dalla quantità di alcol che riesce ad ingerire il sabato sera? In tutta la mia vita non mi sono mai permesso di dire a qualcuno che non beveva "come sei asociale!" o "sei vecchio dentro!".
Al massimo a chi beveva tanto e reggeva bene la botta ho detto "sono fiero di te". Ma tutto qui.
E qui parlo di Nava, di Bollo, di Valentina.
Ieri sera mi avete fatto sentire in colpa per non aver avuto voglia di spendere soldi in liquidi costosi e che non mi andavano.

Una serata un po' del cazzo. Una serata in cui, se magari sorridevo era perché avevo voglia di sorridere, non perché fosse un riflesso condizionato da una situazione di sobrietà compromessa.

Non sono cambiato. Sono solo cresciuto, cazzo!
E poi fidatevi, bevo ancora...

"Ch-ch-changes
Wheres your shame
Youve left us up to our necks in it
Time may change me
But you cant trace time"

Luca

martedì 24 marzo 2009

Lilac Wine

"I drink much more than I oughta drink
because it brings me back you..."

Oggi sono veramente triste.
Tutto qui.
"I lost myself on a cool damp night
I gave myself in that misty light
Was hypnotized by a strange delight
Under a lilac tree"
Luca

martedì 10 febbraio 2009

Last Godbye

"This is our last goodbye
I hate to feel the love between us die.
But it's over
Just hear this and then I'll go:
You gave me more to live for,
More than you'll ever know."

Fa male. Rendersi conto che un'amicizia importantissima è finita. Vedere i segni di questa fine giungere inesorabilmente, per poi sentire l'amico al telefono, con una voce strozzata dal pianto che ti dice "Non ti voglio più sentire...".
L'uragano giunto. Dopo i vari avvertimenti. Dopo tutti i tentativi di arginare i possibili danni. Dopo aver visto quello che poteva fare.
Ne ero certo. Ed è finita così. Con una telefonata.
Senza parlare prima.
Senza chiarirsi mai, perché non vedeva il mio bisogno di aggrapparmi a quell'amicizia che ci legava da anni.
Ora provo rabbia. Una collera devastante. Sono incazzato nero, con me, con te. Per non essere mai stati veramente chiari. Per non esserci mai parlati col cuore in mano. Perché da parte tua non c'era voglia di ascoltarmi, credevi stupido il mio comportamento, e non ti rendevi conto di quanto ci tenessi.
Non ti sei fidato di me, che a te ci tenevo da morire. E ora, che so che non vuoi vedermi, parlarmi, sapere che ci sono, mi sento morire.
Credevo di aver imparato a conoscerti, e ti voglio bene con tutto quello che il mio cuore offre. Ma forse mi sono sbagliato su di te, che diversamente da Milo non hai voluto cercare di comprendere come stessi. Non mi hai dimostrato di tenerci, e di voler sistemare la faccenda.
Tutto è volato via.
Due anni distrutti. Come potrò guardare di nuovo quelle foto in cui sorridi e pensare che stai sorridendo perché stavi con me?
O i video?
Dove li devo mettere tutti quei ricordi?
Per ora li classifico come "chissà...", anche se dentro di me, a causa della delusione e della rabbia che provo, li vedo già catalogati sotto "Anche questa volta mi sono sbagliato".
Tu non sai il male che mi hai fatto stasera. E non credo di poterti perdonare. E non credo che tornerà mai più quello che c'era prima. Hai cominciato tutto tu tenendomi nascoste le cose, e non pentendotene. I miei dubbi sono partiti da quel momento esatto. E non hai fatto nulla per chiedermi scusa, o farmi capire cosa stessi pensando tu.
Vorrei dirti che ti odio, ma ora sono solo vuoto dentro.
Grazie per esserci stato. E vaffanculo per avermi illuso.
"Did you say, "No, this can't happen to me"?
And did you rush to the phone to call?
Was there a voice unkind in the back of your mind saying,
"Maybe, you didn't know him at all,
you didn't know him at all,oh, you didn't
know"?"
Luca

mercoledì 4 febbraio 2009

The Pieces Don't Fit Anymore

"Ooh don't missunderstand,
How I feel.
Cause I've tried, yes I've tried.
But still I don't know why, no I don't know why."

Sto male. Di nuovo. Perché non so come comportarmi. Andare contro le mie abitudini, contro quello che sono io? Contro i miei valori? Contro quelle cose che considero inviolabili come i miei amici?
Mi sento non rispettato, perché mi aspettavo che di fronte al mio primo "mi da fastidio", speravo che ci fosse un allontanamento. Ma come si sa, quando si dice "non mangiare la marmellata", quando sparisci il bambino ci si butta.
E non ho intenzione di mettere una telecamera per controllare che questo bambino mangi la marmellata, ormai l'ha assaggiata e sa che è buona, ed è per quello che me la volevo tenere per me.
Condividerla? Perché? Ci sono tante marmellate in giro. Che si trovi quella più adatta a lui.
Ho ufficialmente perso l'esclusività di un'amicizia. Ho perso un amico. Un amico a cui non potrò mai parlare di Milo. Che non mi chiederà mai più "Come va con Milo?" perché la mia risposta sarà sempre "Lo sai già, no?".
Inutile. Ho perso. Ed è inutile che mi dicano "Non sei un perdente. Sei stato maturo. E' un problema loro se non riescono a capire. Se sono immaturi." Non cambia nulla.
Sono stato ignorato nelle mie richieste gentili, e hanno continuato a sentirsi, a vedersi, a chiamarsi al telefono.
Ho perso un amico a cui tenevo tantissimo.
E ho il cuore a pezzi.
E vaffanculo.
E' orribile sentire che anche gli amici possono spezzarti il cuore.
Ed è ancora più forte il dolore, quando sai che ad aiutare l'amico a spezzarti il cuore è stato proprio il tuo ragazzo.
Il mondo è crollato. Il mio mondo. E vaffanculo.

"Well I'll hide all the bruises,
I'll hide all the damage that's done.
But I show how I'm feeling until all the feeling has gone."
Luca